Espressioni caratteristiche

Espressioni caratteristiche (che in base a come vengono pronunciate assumono significati diversi o addirittura opposti)
L’espressione ao’, può essere un richiamo per attirare l’attenzione di qual­cuno, ma può essere anche una risposta al richiamo stesso, nella forma tron­ca di ao’ o nella forma intera di aone. Quando essa viene pronunciata nella forma esclamativa e appena un po’ strascicata, diviene un’affermazione pre­vista per qualcosa di poco piacevole dall’esito dato per scontato; ao’ è damo’ che lo sapea che ea a feni’ ccosì!
Assume un senso di rimprovero o di minaccia, verso qualcuno che si com­porta poco rispettosamente; ao’ vidi de falla fenita…!

Ma è anche un’esclamazione di sorpresa nei confronti sempre di qualcu­no che ha fatto o sta facendo qualcosa di una certa gravità, “ao’ ma che tte si ammattito!”

Invece l’espressione, mbè, viene usata come risposta affermativa ma an­che negativa. In risposta, per esempio, alla domanda; hai fatto quello che ti avevo richiesto? La risposta mbè, assume il significato di un si molto risenti­to, con l’intenzione di chiudere un discorso poco piacevole perché si è stati costretti a fare qualcosa di poco gradevole. Ma alla stessa domanda la stessa risposta mbè può assumere anche il significato di no, e nella forma, mbè aspetta tu, oppure, mbè me cce sfronto a fallo, si rafforza la negazione e assume il significato non l’ho fatto e non lo farò mai.

Gli stessi significati li assume anche nella forma rafforzata di, mbè, mbè, anche se così tende più alla negazione.

Essa viene usata anche nella forma dubitativa per qualcosa che si vorreb­be fare ma di cui ancora non si è pienamente convinti, – quasi quasi, perché no, può darsi!

Nella forma interrogativa, mbè diventa una specie di rimprovero che si può completare in, mbè che sta a ffa…che circhi…che uò?

Invece nella pronuncia prolungata di mbèe ha sempre il significato di ne­gazione però non proprio di rifiuto netto, come di qualcosa che si era accet­tato di fare, ma ne era mancata la possibilità. Ad esempio in risposta alla domanda; “hai fatto quello che volevi fare?” – “Mbeè…, comme facea ca nzo tenuto n’attimo de tiempo”!

La forma doppia, ha un significato sospensivo, in attesa di eventi o di mi­naccia, “mbè-mbè da può lo vedemo chi t’è ragione

Altra espressione, che viene usata nella forma affermativa ed in quella negativa, è me ne moro!” Essa infatti può avere il significato di provare un forte desiderio o voglia di fare qualcosa, oppure di estrema contrarietà nel farlo. Ad esempio, dire; me ne moro d’arevedeio! detto con tono langui­do, significa che si ha molta voglia di rivedere una persona. La stessa frase pronunciata con tono un po’ piccato assume il significato che non si vuole assolutamente rivedere tale persona.
Le espressioni dove viene utilizzata la parola; tocca, ha il significato di, dai… sbrigati… lascia perdere…; lo stesso è con la doppia, tocca tocca, ma che evoca una certa sollecitudine. Stessa sollecitudine a lasciar perdere dal fare qualcosa, la evoca anche l’esortazione tocca to; ma essa detta con tono un po’ deciso può essere una minaccia anche indiretta, come si evince dalla espressione, tocca to, ca massera so affari tii…!