Avverbio di negazione (non)

Anche l’avverbio di negazione – Non -, che in italiano è fissa, in dialetto si presenta in diverse varianti a seconda delle parole e delle forme espressive utilizzate. La particella italiana Non, in dialetto diviene: N, No, M, Nno, Nna, Nni, Nniò, Nnià, Nniào le ultime quattro sicuramente per una facilità di pro­nuncia spesso si trasformano in; Gnò, Gnà, Gnì e Gnào.

Esaminandole in ordine come sono elencate sopra, riportiamo vari esem­pi: 1) – Non ce la fa – diventa Nge la fa (modificando la consonante c in g), oppure in No nge la fa, rafforzando la frase con le due particelle di negazione No e n; 2) – Non può essere – diviene invece, No mpò esse (rafforzata sempre nelle due forme), oppure semplicemente Mpò esse.

In altri casi, a volte usando la forma No, si raddoppia la prima consonante che incontra ad esempio – Non lo so -, diventa No llo saccio (raddoppiando le due elle) cosa che non avviene nella forma Nzaccio gnente, come in Nno saccio. La forma Nna si usa al femminile, esempio – la dovevo fare ma non l’ho fatta, la tenea da fa’ ma Nna so fatta. La forma Nni viene usata al plura­le, esempio, – non ho fatto i compiti – Nni so fatti i compiti, in questo caso si usa anche la forma Gni.

Le forme Nniò, Nnià, Nniào e le rispettive varianti, Gnò, Gnà e Gnào, sem­brano parole composte dall’unione della particella di negazione e dal verbo avere ò, à e ào, corrispondenti in italiano a: ho, hai e hanno (come si vede in dialetto abbiamo omesso la lettera H, nella prossima nota spiegheremo la motivazione). Sapendo che il verbo avere in dialetto è sostituito dal verbo tenere, e che esiste (il verbo avere) solo in alcune forme verbali delle terza persona singolare e plurale, è valida la sua presenza nelle forme Nnià, Nniào ( non ha e non hanno) e nelle derivazioni Gnà e Gnào, ad esempio, – lei non lo ha fatto – si traduce, essa Nnià o Gnà fatto, oppure in terza persona plura­le,- loro non lo hanno fatto -, issi Nniào o Gnào fatto.

Invece è curiosa la forma delle altre persone verbali dove si usa l’ausiliare essere e la frase dialettale, io Nniò o Gnò so fatto, in italiano si tradurrebbe letteralmente in: io non lo sono fatto.