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Curiosità paesane e grammaticali
Antiche, bonarie e scherzose distinzioni, vedevano fino a non molti anni fa, i cittadini di genazzano divisi: in “chii de pammonde” e “chii de pabballe”; e in “gelatari” e “grandinati”. La prima suddivisione era determinata in base alla zona di residenza nel paese. Credo facessero parte de chii de pabballe gli abitanti della parrocchia di S. Paolo, tutti gli altri erano de pammonde. La seconda distinzione, riguardava invece la zona in cui si possedevano i terreni. I “grandinati” erano i possessori dei terreni collinari, posti nella zona nord-est del territorio del paese, zona soggetta alla avversità metereologica della grandine, e nella stragrande maggioranza quei terreni erano di proprietà de “chii…
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Aneddoti e curiosità
Nati da semplici situazioni comiche, raccontati e tramandati fino a diventare parte integrante della cultura genazzanese. Niente aiuti Un signore che abitava da molto tempo a Genazzano, ma di provenienza meridionale, aveva il vizio di tanto in tanto, forse sotto i fumi dell’alcool di dare qualche scappellotto alla sua signora, anch’essa meridionale. Nella concitazione mentre lui alzava le mani, la moglie correva alla finestra e iniziava a gridare :” Aiuto, aiuto bona gente, aiuto” Interveniva allora il marito che sempre alla finestra diceva :”faccio solooo!!!”. L’ora legale Avevano cambiato l’ora legale con quella solare. Mengazzini ,un pastore d’indole calmo e paziente, ma che a volte aveva attacchi d’ira, andava ogni…
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I metodi di previsione del tempo
ANTICHI METODI DI PREVISIONI DEL TEMPO di Antonio Panepuccia Quando non esistevano le previsioni metereologiche che conosciamo noi i nostri nonni utilizzavano sistemi di previsione escogitati dai loro antenati che si basavano sull’osservazione attenta e ripetuta di fenomeni naturali comprovati dalla lunga esperienza. Con tali previsioni regolavano i vari lavori in campagna e quindi la loro vita. Erano tempi difficili: c’era in gioco la sopravvivenza e niente veniva lasciato al caso. Una importante fonte di osservazione e di previsione, specialmente nelle stagioni autunnali invernali e primaverili, erano i venti (i vienti) e la loro direzione. Se il vento veniva da nord-est (vale a dire se zzoffieia o tirea da chella…
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Museo del contadino
L’idea di un piccolo museo contadino nasce dalla voglia di ricordare quell’antico mestiere che ha da sempre caratterizzato il paese di Genazzano. Un mestiere che racchiudeva in sè non solo l’idea del sostentamento ma anche tradizioni e conoscenze che oralmente venivano tramandate. Un tempo in cui gli oggetti erano realizzati a mano e ognuno poteva raccontare una storia. Un tempo in cui la terra era profondamente venerata e rispettata in ogni momento. Un grande ringraziamento a Gigi Manizzozza per le immagini e la disponibilità. Una volta non c’era “la giornata della Terra” ricordo però che essa veniva commemorata in ogni occasione dai nostri vecchi senza particolari cerimonie ma con semplici…
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Commà comm’è? comm’è commà?
Scenetta in dialetto genazzanese di Franco Giovannetti rappresentata nel 2004 in occasione dei festeggiamenti di “Brancaleone”. Personaggi: Ngelina, Giuanni, Carlo, Rosina, Carmela, Lorenzo, Principessa, Giggetto. NGELINA: (è indaffarata a sistemare la casa va avanti e indietro, guarda dalla finestra) Che jo pòzzeno ammazzà, isso e chi m’j’ha messo denanzi, è da maddomani a bonora che ss’èlacuoto, ma vidi s’arevè’. Co tutto chello che tiengo da fa uoi! Jo pòzzen’aggela’! Aqquanto voria sapè addo corbo s’è fermato! (si affaccia alla finestra) Quanto ce vo’ a ‘rivà abballe all’acquasanta? Ancora ‘ncantea jo vallo quand’è rescito!…Èh!! Ma quand’arevè’ te faccio vedé’… s’aqquanto s’è ficcato rentro a qua cantina jo storzo! GIUANNI: (entra) Bongiorno…